L’ipermetropia è un disturbo della vista a causa del quale i raggi luminosi non si focalizzano sulla retina ma al di là di essa. La causa principale dell’ipermetropia è la lunghezza insufficiente dell’occhio.
Molte persone sono ipermetropi senza rendersene conto perché l’occhio compensa il difetto automaticamente. Ciò queste persone spesso ne soffrono senza saperlo. Lo sforzo continuo per poter vedere sempre nitidamente provoca emicranie che raramente sono attribuite agli occhi. Solo quando l’ipermetropia non può più essere compensata dalla lente dell’occhio o quando si lavoro molto da vicino, l’ipermetropia diventa evidente nella vista sfocata e si fa la visita oculistica.
Gli ipermetropi riescono a mettere a fuoco solo gli oggetti lontani, sfruttando l’accomodazione, ovvero la contrazione del cristallino per mezzo del muscolo ciliare.
Di conseguenza tale muscolo non è mai a riposo causando mal di testa e fastidi all’occhio. L’ipermetropia viene corretta tramite l’utilizzo di lenti convergenti o positive.
Come si cura l’ipermetropia?
Si può curare l’ipermetropia in modo definitivo mediante: laser ad eccimeri, il laser a Femtosecondi, con le lenti intraoculari e con le lenti a contatto intraoculari. L’ultima novità è la lente intraoculare hi tech personalizzabile con il laser.
Lo strabismo consiste nella deviazione degli assi visivi causata dal cattivo funzionamento dei meccanismi neuromuscolari che controllano i movimenti degli occhi.
Lo strabismo può essere intermittente o costante nel tempo, interessare prevalentemente un solo occhio o essere alternante.
QUALI SONO LE CAUSE?
Le cause dello strabismo possono essere diverse a seconda dell'età di insorgenza:
• Difetti della vista
• Malattie oculari (cataratta, ptosi, ecc.)
• Patologie neurologiche, paresi di origine cerebrale, paresi dei muscoli oculari
• Patologie endocrinologiche
Nei bambini si definisce "essenziale" quando non sono individuabili le cause.
In età adulta, le alterazioni a carico dell'apparato neuro-motore deputato a coordinare i movimenti oculari possono essere di natura restrittiva (cause più comuni: distiroidismi e miopia elevata), non paralitica (scompenso di strabismo infantile) e paralitica. Tra le cause di paralisi vi possono essere traumi cranici, malattie vascolari, malattie infettive, degenerative del sistema nervoso centrale, diabete.
Nei bambini lo strabismo può essere causato da difetti refrattivi non corretti, l' ipermetropia ad esempio determina frequentemente strabismo convergente.
Altra comune causa di strabismo è la visione ridotta in un occhio (ambliopia) che impedisce la normale collaborazione tra i due occhi, generando di solito uno strabismo divergente.
A volte lo strabismo compare fin dalla nascita (congenito) o nei primi mesi di vita e può non essere legato ad altre alterazioni oculari.
Anche nell'adulto si possono manifestare forme di strabismo da collegarsi a fenomeni di paresi dei muscoli oculomotori o addirittura si può evidenziare una forma di strabismo latente non più compensato.
TIPI DI STRABISMO
Lo strabismo non è quindi solo un problema di carattere estetico, ma soprattutto funzionale.
E' infatti un'alterazione della visione binoculare causata da una lesione dell'apparato oculo-motore; tale lesione che può essere di natura paralitica o di natura non paralitica.
Lo strabismo paralitico è dovuto ad un'inefficienza di un muscolo oculare in seguito a lesione nervosa, infiammatoria o traumatica. Cause di paresi possono essere dunque traumi cranici, malattie vascolari, malattie infettive, degenerative del sistema nervoso centrale e il diabete. Gli occhi possono apparire dritti o presentare una deviazione che si accentua nella posizione in cui dovrebbe agire il muscolo paralizzato.
Ad esempio se si paralizza il muscolo retto esterno dell'occhio sinistro quando si tenterà di girare lo sguardo a sinistra apparirà un'evidente strabismo.
Il sintomo principale di uno strabismo paralitico è la diplopia, spesso accompagnata da vertigini, difficoltà di orientamento e tendenza ad inclinare la testa in senso opposto alla deviazione.
Gli strabismi possono avere anche un'origine non paralitica cioè i muscoli, esaminati singolarmente, conservano la loro funzionalità.
Fattori nervosi che regolano la funzionalità e il sinergismo dei vari muscoli si alterano provocando lo strabismo.
Se quest'alterazione non è costante e si manifesta solo in determinate condizioni, si è in presenza dieteroforia o strabismo latente, se invece l'alterazione è ben visibile in qualsiasi condizione si è in presenza di eterotropia o strabismo concomitante manifesto.
Nell'eteroforia o strabismo latente la deviazione viene mantenuta latente dal meccanismo della fusione: la deviazione oculare è quindi evidente solo quando viene interrotta la fusione o quando viene a mancare lo sforzo che il soggetto deve compiere.
Per mantenere la fusione i sintomi sono legati allo sforzo e consistono in cefalea, stanchezza visiva che può accentuarsi nella visione da vicino, bruciore, fotofobia; talvolta si evidenzia l'inclinazione del capo e l'aggrottamento delle sopracciglia.
L'eterotropia o strabismo concomitante
è una deviazione degli occhi non corretta dal meccanismo della fusione.
In questo tipo di strabismo la deviazione è sempre presente e manifesta e l'angolo di deviazione non cambia ovunque si guardi.
A differenza dello strabismo paralitico, non è presente la diplopia perché il paziente riesce a eliminare l'immagine dell'occhio deviato (soppressione).
Esistono tre tipi di strabismo concomitante: accomodativo, tonico e misto.
Alla base dello strabismo accomodativo vi è un'alterazione del rapporto convergenza/accomodazione, generalmente causata da un'ipermetropia non corretta: il bambino ipermetrope tende a compensare il difetto di rifrazione accentuando l'accomodazione, scatenando così lo strabismo.
Alla base dello strabismo tonico l'alterazione del rapporto convergenza/accomodazione è, invece, a favore della convergenza che viene aumentata per un difetto innervazionale, muscolare o orbitario.
Nello strabismo misto coesistono sia la componente accomodativa sia quella tonica.
Lo strabismo concomitante non dà sintomi particolari in quanto intervengono meccanismi di compensazione diversi a seconda dell'età del paziente (soppressione, alternanza).
L′oftalmologia pediatrica è in grado di esaminare sin dalla nascita l′occhio del bambino e valutare la presenza di difetti refrattivi o di patologie oculari.
Una diagnosi precoce di eventuali patologie è molto importante ed è quindi consigliata una prima visita tra i 3 e i 4 anni di età.
Le alterazioni del sistema visivo dal punto di vista epidemiologico interessano dal 4 al 6% della popolazione infantile.
La visione si sviluppa gradatamente durante i primi 5 anni di vita, pertanto non è una funzione innata e la maturazione avviene attraverso una serie di tappe ben definite; quindi tutte le anomalie organiche e refrattive o motrici che interferiscono in questo periodo hanno delle notevoli ripercussioni sulla funzione visiva.
Scopo fondamentale della prevenzione delle anomalie in età infantile è quello di diagnosticare e rimuovere precocemente qualsiasi impedimento al normale sviluppo che si instauri durante il cosiddetto "periodo critico", che è quel lasso di tempo in cui il sistema visivo è sensibile a tutti gli influssi sensoriali provenienti dal mondo esterno che circondano il bimbo e che si esaurisce entro il primo anno di età.